Ansia: quando diventa un problema

Le emozioni di gioia, tristezza, paura, rabbia, disgusto e sorpresa entrano in gioco e caratterizzano i diversi momenti della giornata con frequenza e intensità variabile, il più delle volte in maniera tollerabile e accettabile. L’emozione della paura e i sintomi fisiologici dell’ansia sono tra quelli più seccanti e spiacevoli. Infatti l’ansia è una risposta normale alla paura, un’emozione fondamentale che ci ha permesso di evolverci, sopravvivere ed adattarci al mondo nel corso di centinaia di migliaia di anni, grazie a comportamenti finalizzati a tale scopo come per esempio attaccare, fuggire, bloccarsi e immobilizzarsi, mimetizzarsi e nascondersi. Tuttavia oggi uno dei disturbi più frequenti causati dalla paura e riscontrato nella società contemporanea è l’ansia. I sintomi di questo disturbo psicologico, quali respiro affannoso, sudorazione, palpitazione, vertigini, sensazioni di soffocamento ecc. per citarne solo alcuni, sono propriamente associati all’emozione della paura. Chi soffre di un disturbo d’ansia, nutre timori irrazionali che inducono la persona a evitare tutte le situazioni che possono dar adito a quei timori. Possiamo sperimentare ansia quando avvertiamo paura in contesti sociali, sentimentali con il partner, nell’ambiente familiare, professionale ecc, perché probabilmente interpretiamo come molto pericolosi, alcuni eventi che accadono in questi contesti relazionali e interpersonali. Frequentemente dai miei pazienti viene descritta come un “mostro da combattere”. Pertanto l’atteggiamento che adottiamo nei confronti dell’emozione della paura e dei sintomi dell’ansia ad essa collegati, è un atteggiamento combattivo e ostile. Già questo atteggiamento di aver paura di provare paura, non ci aiuta a vivere meglio le nostre emozioni e la nostra quotidianità.
L’ansia è presente in tutti noi in maniera funzionale ed adattiva, soprattutto in tutti quei contesti e situazioni che reputiamo importanti. Quando diventa pervasiva, intensa e frequente, riduce la concentrazione e provoca risposte comportamentali disfunzionali, ci compromette le nostre attività quotidiane ed è in questo caso che bisogna saper chiedere aiuto, perché nella mia esperienza sia clinica che privata, posso dirvi che è risolvibile.

Per la maggior parte delle persone che soffrono d’ansia, il tema della paura è un elemento centrale nelle loro vite, tuttavia è altrettanto importante conoscere la storia e le sensibilità della persona che né soffre, per concettualizzare la problematica e individuare le possibili cause che scatenano una forte ansia o addirittura un attacco di panico improvviso, come un fulmine a ciel sereno.

Per esempio possiamo provare intensa ansia ed emozioni patologiche, quando abbiamo paura che il nostro partner ci voglia lasciare dopo un acceso diverbio o un periodo di difficoltà nella coppia. Proviamo pertanto ansia e disagio durante la sua assenza quando si trova a lavoro, immaginando un futuro senza di lui, oppure domandandoci cosa stia facendo a lavoro ecc. Questa ansia per alcuni di noi è intollerabile, inaccettabile e le immagini e i pensieri disturbanti sono sempre più frequenti, intensi e intrusivi, per cui è opportuno chiedere aiuto se il disturbo diventa invalidante e si ripercuote in maniera significativa sulla nostra vita quotidiana e sulle relazioni interpersonali in generale.

Ricordiamo tuttavia che la paura è un’emozione, e le emozioni sono il carburante della vita, ci fanno sentire vivi e ci permettono di adattarci ai cambiamenti e ai nuovi ambienti relazionali. Il problema sorge quando abbiamo pensieri e giudizi negativi perché: “Non sono i fatti in sé che turbano gli uomini, ma i giudizi che gli uomini formulano sui fatti”. (tratto dal Manuale di Epitteto nel 90 d.c.). E’ una grande verità che ci ha donato uno dei più grandi filosofi dell’antica Grecia.

Se sperimentate forte ansia o addirittura un attacco di panico improvviso, utilizzate una respirazione controllata (inspirando con il naso ed espirando con la bocca) anche grazie all’aiuto della gif animata sottostante, interrompendo quello che state facendo, sedendovi o appoggiandovi a qualcosa (se state guidando, fermati e parcheggia la macchina in un posto sicuro. Se sei in compagnia, ti puoi assentare, scusandoti e assicurando loro che ritornerai presto).

La Psicoterapia Cognitivo – Comportamentale ha assunto il ruolo di trattamento d’elezione per i disturbi d’ansia, così come attestato dai recenti documenti diffusi dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e dall’Istituto Superiore della Sanità (ISS). Infatti è un approccio teorico e metodologico multidisciplinare integrato che si avvale di riconoscimenti scientifici a livello internazionale rispetto alla sua efficacia e qualità terapeutica.

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