Disturbi psicosomatici

Nei disturbi  psicosomatici o somatoformi  è presente un sintomo fisico non attribuibile alla condizione medica generale dell’individuo. Sono problematiche al confine tra i disturbi mentali e le condizioni mediche generali del paziente e sono spesso poco considerate da entrambi i campi: per esempio una persona con disturbo di somatizzazione può essere sottoposto a interventi chirurgici non necessari.

Cos’è il disturbo psicosomatico?

Il disturbo psicosomatico è per definizione una risposta fisiologica eccessiva o indesiderabile agli stress psicologici. Infatti i pazienti psicosomatici, manifestano un elevato livello di attivazione neurovegetativa che si accompagna al quasi totale negazione autoriferita di un qualsiasi problema psicologico.

Questi sintomi non sono volutamente prodotti dall’individuo e la loro presenza, condiziona in maniera significativa la qualità della vita della persona, compromettendo la sua sfera personale, sociale, lavorativa e familiare.

Tutto passa attraverso il corpo

Uno stile relazionale psicosomatico rende il corpo della persona lo strumento principe di conoscenza, tutto passa attraverso il corpo.

L’obiettivo è far capire alla persona questi meccanismi alla base del funzionamento psicologico dell’individuo che soffre di disturbi psicosomatici e l’importanza della collaborazione che deve partire da lui stesso per alleviare i sintomi di disagio.

Tra gli aspetti principali che dovrebbero essere spiegati al paziente, è che il controllo del mondo interno corporeo e viscerale (fisiologico) sembra seguire una sequenza totalmente diversa dal controllo del mondo esterno (ambientale).

Nel mondo esterno, il fatto viene prima e l’osservazione in seguito.

Nel mondo interno, l’osservazione viene prima e lo stato fisiologico corrispondente segue.

Si tratta di un concetto difficile da afferrare per alcune persone, specialmente per i nostri tempi, quando la caratteristica del pensiero scientifico è di stretta aderenza ad un ragionamento a posteriori piuttosto che a priori.

Il ruolo della psicoterapia in presenza di disturbi psicosomatici

Quindi La psicoterapia cognitivo comportamentale cerca di aiutare il paziente ad operare internamente una separazione tra il suo pensiero e le sue percezioni, che risulterebbe bizzarra se applicata ai suoi processi di adattamento al mondo esterno.

Egli deve pensare “il mio braccio destro è caldo” anche se lo sente freddo e non deve lasciarsi spaventare da questa incongruenza. Questa osservazione viene quindi seguita da un corrispondente cambiamento nella fisiologia.

Nell’ambito dei disturbi somatoformi bisogna considerare che il disturbo di somatizzazione richiede un quadro clinico di sintomi dolorosi del corpo con lamentele somatiche molteplici riguardanti una varietà di organi ed apparati, problemi gastrointestinali e sessuali con sintomi di conversione che riguardano deficit neurologici della motilità volontaria o sensoriale.

Sintomi e problemi fisici nel lungo periodo

Nel lungo periodo si possono verificare problemi fisici e sintomatologie croniche in diverse parti del nostro corpo:

• a livello gastrointestinale per esempio gastriti, coliti;
• apparato respiratorio: asma, iperventilazione;
• apparato urogenitale: dolori mestruali, impotenza;
• disturbi sessuali: eiaculazione precoce o tardiva, deficit di erezione;
• apparato cardiocircolatorio: ipertensione, tachicardia;
• a livello della pelle: orticaria, allergie, dermatite;
• sistema muscolare: crampi, cefalee.

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