L’attività professionale psicologica (“comprovate esigenze lavorative e di salute“), da DPCM 9 marzo 2020, 11 marzo 2020 e 22 marzo 2020 – afferendo ai codici Ateco 86 – può continuare a svolgersi; previo ovviamente il più rigoroso rispetto delle misure igienico-preventive del Ministero della Salute, già ripetutamente indicate, e che devono essere applicate con particolare attenzione da tutti i professionisti sanitari. Devono essere rigorosamente applicate in ogni caso, a tutela del professionista e del clienti, le precauzioni raccomandate dall’Istituto Superiore di Sanità (https://www.epicentro.iss.it/coronavirus/).
Anche se le indicazioni Ministeriali generali sono di tenere 1 metro di distanziamento, per criterio maggiormente prudenziale rispetto al rischio “droplets” durante la prolungata interazione in ambiente chiuso – secondo le definizioni ECDC e MinSalute, i contatti stretti sono quelli in ambiente chiuso per oltre 15 minuti a meno di 2 metri di distanza – è opportuno tenere una distanza di almeno 2 metri durante i colloqui e indossare una mascherina.
E’ sempre a disposizione un dispenser di soluzione igienizzante idroalcolica da usare e far usare ai pazienti.
E’ doveroso atto di responsabilità il distanziare gli appuntamenti, per evitare che i pazienti si incontrino, e far accedere solo una persona alla volta (un accompagnatore è possibile solo straordinariamente, in caso di paziente che necessiti realmente di assistenza/accompagnamento continuo, e mantenendo comunque il social distancing).
Usare Skype o simili, come modalità alternativa è fortemente incoraggiabile e concretamente da prioritizzare ogni volta che sia possibile attuarla. Chiaramente l’uso del mezzo va a modificare il setting, e può non essere adatto per tutte le attività o tutti i pazienti; analizzare la fondatezza della domanda, l’effettiva applicabilità nel caso specifico e l’impatto sulle dimensioni di set/setting è quindi sempre buona prassi e responsabilità del clinico, che dovrà curarne attentamente gli aspetti relazionali, di privacy, consenso informato e sicurezza.
Il paziente che si sta recando presso lo studio del professionista, può dichiarare (in autocertificazione) come motivazione dello spostamento che si sta recando da un professionista sanitario, per lo svolgimento di una prestazione sanitaria. E’ possibile rilasciare ai pazienti breve attestazione (su loro richiesta) di avere prenotato un appuntamento / di aver svolto una consulenza clinica il giorno X in sede Y, da esibire in caso di eventuali controlli.
Per ulteriori informazioni potete contattarmi telefonicamente al numero 3292917882, oppure all’indirizzo di posta elettronica clementi.andrea@yahoo.it.